Psicoterapia

Quando ci si trova a pensare il proprio essere si scopre che «è un essere inconsistenti», nel senso che la condizione d'essere è quella per la quale ad ogni istante ci si trova esposti al nulla. Ma nello stesso tempo in cui ci si scopre mancanti d’essere, ci si trova anche chiamati alla responsabilità di dare forma al proprio essere, così da vivere una vita buona. Per realizzare questa progettualità, noi esseri umani facciamo molte cose; oltre agli atti necessari per la sopravvivenza, parliamo, ascoltiamo, pianifichiamo, complottiamo, ricordiamo, facciamo previsioni, amiamo, lavoriamo, ci meravigliamo, immaginiamo, creiamo e cerchiamo continuamente di valere qualcosa. Queste attività sono occasionalmente interrotte da perdite, ostilità, catastrofi, fallimenti, rimpianti, fattori che consentono alla rabbia, al dubbio, alle preoccupazioni, alla vergogna, al senso di colpa, o alla tristezza di turbare i nostri stati d'animo.

Quando gli individui incontrano questo genere di interruzioni e trovano difficile riuscirle a gestire, potrebbe essere utile iniziare un percorso terapeutico.

Quello di essere ascoltati è un bisogno di tutti. Sentirsi ascoltati aiuta a elaborare la propria esperienza e, nei momenti difficili, rende più sopportabile il dolore. Quando si pensa in solitudine si concettualizza il dolore, si crea un profilo, ma resta lì con tutta la sua pesantezza. Spesso accade che non si riesca a trovare la forza per azioni che non siano altro che di sopravvivenza, di resistenza passiva. Il sentirsi ascoltati da altri, invece anche se non ha il potere di cancellare il dolore, aiuta a renderlo più sopportabile.

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